La matematica è una scienza?

La matematica non è una scienza, dal nostro punto di vista, nel senso che non è una scienza naturale. La verifica della sua validità non è l’esperimento. Incidentalmente, dobbiamo chiarire fin dall’inizio che se qualcosa non è una scienza, non è necessariamente sbagliato. Per esempio, l’amore non è una scienza. Quindi, se si dice che qualcosa non è una scienza, non significa che ci sia qualcosa di male; significa solo che non è una scienza.

R. Feynman, Feynman Lectures on Physics, Vol. 1 Cap. 3 Par. 1

Cosa mi sta passando per la testa

L’esperimento del blog – ad un certo punto – mi è parso morto. Non tanto perché mi mancavano i contenuti da trattare, piuttosto perché non ero soddisfatto di come scrivevo, mi sembrava di assumere un tono troppo sofisticato e troppo poco  curioso. Di conseguenza mi è venuto il sospetto che, in fondo, a quei pochi che mi leggevano non fregasse granché di tutto questo. Per un po’ di mesi l’ho accidiosamente e irrispettosamente abbandonato. Ieri sera però mi è venuta un’illuminazione e ho deciso di procedere alla riesumazione (che è stata differita dal fatto che la connessione internet dell’unipv non gradiva il server di wordpress, per qualche ragione). L’idea sarebbe di continuare su una linea un po’ più personale, anche se restando sul piano scientifico, eventualmente intervallando con qualche post più serio.

A parte tutto ciò, in questo momento volevo farvi un piccolo aggiornamento su quello che mi è passato per la testa negli ultimi mesi.

Fino a prima di partire per il Portogallo la risposta standard a chi mi chiedeva cosa volessi fare dopo la laurea era che, se mi fosse piaciuto l’argomento della tesi, sarei andato avanti cercando un dottorato da qualche parte. Il problema era che davo un po’ troppo per scontata l’ipotesi, cioè che avrei avuto ancora la voglia di fare della ricerca. Ora, non voglio annoiarvi su tutte le pare che mi sono fatto in merito. Diciamo che però quest’anno ho perso un po’ l’entusiasmo. Da una parte quando riguardo certi argomenti che ho studiato negli ultimi anni mi emoziono ancora e ne sento la mancanza. Senza contare che ci sono ancora moltissimi campi di cui sono profondamente curioso e in cui molti fisici lavorano (vedi le neuroscienze, la linguistica, la computazione quantistica ecc.). Dall’altra a volte ho l’impressione di voler fare dell’accanimento terapeutico sulla mia vocazione da fisico.

Per farla breve, ho deciso che decidere adesso mi stressava troppo. Quindi mi fermo per qualche mese. Voglio andare a fare una piccola disintossicazione dalla vita monastica dello studente (nonché da internet e compagnia bella). Per scaramanzia, non vi anticipo niente. Ma forse la fisica potrebbe rientrare dalla finestra e farsi sfruttare anche durante quei mesi, e mi farebbe assai piacere. Mi piacerebbe anche sfruttare il portoghese o imparare l’arabo, ma mi sa che non mi andrà bene con nessuna delle due ipotesi… sarà per un’altra volta.

Dopo, avrò tutto il tempo per decidere se fare domanda per il dottorato, e anche occasione per guardare i bandi all’estero, che ci sono in diversi momenti dell’anno: quelli che mi stavano stressando, perché sono tutti in settembre (e io non sono ancora nemmeno laureato) erano quelli italiani. Forse nel frattempo potrei iscrivermi in terza fascia e fare qualche supplenza.

(Coro di disapprovazione del pubblico)

Vabbè, è una cosa che mi ha sempre attratto. Comunque si parla della prossima primavera. Intanto ho ancora un esame da preparare, una tesi da scrivere e della vita da vivere.

Salutescions.